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di Danilo Nocco

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La Norma CEI 64-8 per la sicurezza degli impianti elettrici civili

Quando si parla di impianti elettrici civili, abbiamo una norma di riferimento che definisce le prescrizioni previste e gli indici di prestazione. Stiamo parlando della Norma CEI 64-8, oggi giunta all’aggiornamento 8/1, pubblicato nel settembre 2016.
 

La nuova normativa sugli impianti elettrici

Questa norma è importante perché va a definire i criteri di efficienza energetica per “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”.
Per fare un esempio è grazie a questa legge che, a partire dal 2008, anche in Italia è divenuto obbligatorio dotare il proprio impianto di specifica messa a terra, cioè dell’obbligo di mantenimento delle masse metalliche al potenziale di terra, a tutto vantaggio della sicurezza degli elettrodomestici e delle persone in caso di sovraccarico di tensione.
La sigla CEI indica il Comitato Elettrotecnico Italiano, un ente associativo fondato nel 1909 con finalità di normazione e di divulgazione della cultura tecnico-scientifica. Si tratta di un organismo super partes che lavora a diversi livelli sia sul territorio italiano che nelle sedi europee, per definire le norme relative agli standard di impiantistica, alla sicurezza, alla riduzione dei consumi, all’efficientamento energetico, sia per costruzioni effettuate ex-novo, che per interventi di recupero e riqualificazione.
Si tratta insomma di un organismo che interviene direttamente nella promulgazione delle politiche comunitarie e agisce da filtro nelle sedi nazionali, con lo scopo di armonizzare le varie iniziative legislative.
In particolare, fanno capo alla CEI attività di diffusione di buone pratiche e normativa tecnica per il settore elettronico, elettrotecnico e delle telecomunicazioni. La CEI stabilisce quali sono i materiali, la nomenclatura, i processi, l’apparecchiatura coinvolta e le relative tecnologie di processo.
Una delle mission della CEI è d’altronde la diffusione di elevati standard di qualità e sicurezza per gli impianti civili e industriali. A tale scopo questo ente stabilisce anche quali sono i controlli a cui vengono sottoposti impianti, ditte costruttrici e organi accreditati, organizzando verifiche periodiche, stabilendo criteri di certificazione e mettendo in campo strumenti di divulgazione e formazione per gli addetti ai lavori.
Cosa dice l’aggiornamento 8.1 della norma CEI 64-8?
L’ultima revisione della norma si spinge oltre il concetto – già di per sé molto importante-, di ‘impianto a regola d’arte’, andando a individuare alcuni parametri specifici per l’efficientamento energetico negli impianti elettrici a bassa tensione. Si parla sia di progettazione di nuovi edifici, che di risistemazione e riqualificazione energetica di edifici già esistenti.
Le direttive in particolare si concentrano sul raggiungimento del comfort nell’approvvigionamento energetico e nella messa al bando degli sprechi. I quattro settori di intervento riguardano abitazioni, edifici commerciali, edifici industriali e infrastrutture.
In questa sede ci preme in particolare andare a definire e sottolineare quali sono gli standard tecnici richiesti per la certificazione degli impianti elettrici a livello residenziale. Il nuovo allegato, entrato in vigore nel 2011, introduce il concetto di prestazioni minime obbligatorie, richieste qualora si voglia ottenere una certificazione secondo tre standard a livello quantitativo e qualitativo.
La nuova norma introduce anche una nuova responsabilità, non solo per progettisti e tecnici installatori, ma anche per lo stesso utente finale. Il semplice cittadino ha, infatti, facoltà esplicita di richiedere, prima dell’inizio dei lavori, uno specifico dimensionamento dell’impianto all’interno di tre livelli prestazionali.
Per ciascun livello, la Tabella allegata alla norma definisce le dotazioni minime per quanto riguarda punti presa e punti luce, suddividendo l’abitazione a seconda dei locali e del relativo rischio legato alla presenza di liquidi o alla concentrazione di elettrodomestici.
L’aspetto relativo alla sicurezza è stato sicuramente quello preponderante nella stesura della norma. Tuttavia il legislatore si è spinto oltre, andando a definire con i tre differenti livelli prestazionali anche tre livelli di certificazione relativamente al comfort nell’ambiente domestico. Ciò a vantaggio dell’inserimento della voce ‘impianto elettrico’ in sede di compravendita e relativamente alla creazione di valore per l’immobile.

 

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